sabato 10 dicembre 2011

16 - NASCE RUGGERO


È il 6 giugno 1908:

nasce a Milano, di sabato, Ruggero Greco,
lo stesso giorno dello stesso mese in cui era nato suo padre esattamente 24 anni prima.

Il parto non è stato indolore, la mamma però è felicissima,
ma il neo-papà è lontano, per lavoro, con la Compagnia Renzi,
 a recitare chissà cosa chissà dove.
Paolina invia ad Antonio una lunga lettera che ci ragguaglia su molti aspetti della situazione.
Vogliamo leggerne alcuni passi?


Milano, 12 - 6 - 1908.

Mio Nino mio tutto!
Mercoledì partiremo! A proposito, oltre a dire a Renzi pei viaggi (che sarebbe una cosa molto bella perché davvero ce n'è pochini sai!) dunque gli dirai persino del mio arrivo sai, così è già avvisato che arrivando mercoledì sono pronta al giovedì sia per provare sia per recitare; perché non vorrei credesse che se al mio arrivo fate un lavoro dove io non c'entro, per generosità mi ritenesse ancora in riposo! Ho ragione Nino mio?
Pensa amore, mercoledì saremo riuniti! Per sempre! Dio che gioia, che consolazione mi scende nell'anima pensandoci!
Anche oggi mi sono alzata e vi sono rimasta un po' più di ieri, e grazie a Dio sto bene sai amore... Proprio bene. Anche il latte diminuisce giorno per giorno e domenica mattina la signora Maria mi sfascerà il petto. Se tu sapessi Nino mio che effetto mi fa vedermi così liscia liscia (davanti...) e che viso piccolino ho fatto sai! Affilato... Così sono più sentimentale non è vero?
Senti amore cerca una bella casina sai, che costi poco sai, ma che siano due belle stanzette piene d'aria e di luce, che vi sia tutto l'occorrente necessario, più il comodo di cucina, ma comoda! E contratta anche sul servizio di stanza e pulizia dei piatti sai insomma mi raccomando a te fai le cose da babbino giudizioso sai! E appena hai l'indirizzo della casa mandacelo subito giacché il cassone lo spediremo a grande velocità e lo manderemo addirittura a domicilio, così è più comodo.
Non dimenticare di dire a Renzi quello che ti ho detto prima sai?! Vedi è stato si può dire un guadagno per lui questa circostanza, non ti pare? Non avrei lavorato che nel "Ponte dei sospiri"! Pazienza, sospiriamo più noi per ora, chissà che un giorno non si possa dire anche noi una parola! Non si può mai dire nulla! Succedono tante cose a questo mondo, verrà anche per noi il momento buono! Il nostro adorato Ruggero sarà il nostro "porte bonheur" sarà la stella che illuminerà il cammino dei suoi genitori che l'amano tanto... tanto!


In questa prima parte della lettera si affrontano temi pratici:
la salute della puerpera, il latte che attraverso vere e proprie torture viene fatto espellere per affidare il piccolo alle poppe della balia,
la scarsità di soldi, i difficili rapporti col capocomico affrontati con l'orgoglio di chi non vuol apparire un peso nella Compagnia,
la legittima ricerca di un piccolo nido d'amore con i minimi comfort,
e infine l'affidarsi al piccolo "portafortuna" nato da meno di una settimana.
E qui si parla di lui:

Caro piccino, è proprio bello sai amore, e buono anche! Nella notte che rimase in casa, giacché è andato a balia alla domenica, durante la notte dunque non ha pianto che un pochino, ma poverino si capisce, erano dei dolorini che  lo tormentavano. Del resto si poté riposare benissimo. Eppure credi amore che ho dormito poco quella notte. Sono stata tanto tempo a contemplarlo! Caro... con quel visino! E come pure lui mi fissava con quegli occhietti, anzi occhioni, poiché sono grandi grandi... pareva che sempre mi sorridesse!
Grazie amore ancora una volta per avermi procurato tanta felicità! Quanto l'amo, e quanto l'amerò quell'angioletto! E quando è andato a balia ho pianto, mi pareva una cosa ingiusta che avesse a dividersi da me! Ma presto lo rivedrò, lo rivedremo anzi assieme e quanti baci gli daremo, nevvero Nino, come sarà amato il nostro Ruggero!


Fin qui le gioie materne.



Poi quelle carnali:

Come ti desidero amore, mia vita come sospiro insieme a te l'ora del mio ritorno a te!
Il tuo amore è mio per sempre! E io lo comando, vero, poiché io sono la tua Regina buona e che ti ama e desidera ardentemente! Ti bacio amore sulle tue adorate labbra nell'ansia di buttare fra poco le mie braccia al tuo collo in un ardente amplesso di amore ardente!

La tua per la vita eternamente tua
Paolina.


La passione faceva dimenticare a Paolina anche la necessità di evitare ripetizioni nello scrivere: ma il suo desiderio era talmente ardente...

Un interessantissimo spaccato di vita datato 1908,
uno stile discorsivo da parte della scrivente, con tutti quei "sai" ripetuti
come se invece di scrivere parlasse al suo caro Nino...
Questa era Paolina, una donna alla ricerca di un punto di riferimento fisso nella vita,
ma che ha dovuto girovagare, in tutti i sensi, sicuramente molto
più di quanto avrebbe voluto.
Ecco: abbiamo dato uno sguardo indiscreto all'intimità quotidiana di una primadonna che giganteggiava sui palcoscenici, alla sua "normale" umanità lontana dagli applausi, apprendendo così la verità sulla dura vita di chi al pubblico plaudente appare invece come baciato da fortune quasi divine...

Nel 1908 un'esplosione misteriosa distrugge 2.150 Km. quadrati di foresta a Tunguska, in Russia,
e in Italia il terremoto di Messina fa quasi 100.000 vittime (vedi foto in testa).
Nascono il Corriere dei Piccoli e Anna Magnani, 
mentre a Edmondo De Amicis si ferma il cuore.
Quarant'anni più tardi, nel 1948, Ruggero Greco,
recandosi per motivi di lavoro a Lodi,
scriverà alla moglie Margherita:

Questa Lodi, però! È ancora come allora, quando piccino ero qui con la mia Mammina; perché anch'io, sai amore mio, ho avuto una mammina buona come te, come l'Angelo Custode.
Sono ricordi belli, vita mia, ma lontani; talvolta passando per Lodi, e davanti al suo massimo teatro, mi ricordo vagamente la mia Mamma. Ma poi fissando i posti la visione lontana ritorna prepotentemente alla mia mente, e rivedo lei, cioè Mammina Paola!
Scusami, sempre sentimento. È il nostro debole. Il nostro forte. Quello che ci fa più forti!
Ciao Mammina Marga, a presto.                          
Ruggero.











Ruggero morì il 28 aprile 1976 dopo un’operazione chirurgica allo stomaco per un’ulcera contratta nei difficili anni della guerra. Non aveva ancora 68 anni, e la sorte volle che, come era nato lo stesso mese e giorno di suo padre, si spegnesse lo stesso mese e giorno di colui al quale aveva dedicato vita e ideali, fino in fondo, in una coerenza di valore superiore a qualsiasi più o meno giusto sentire: 
Benito Mussolini.
Meglio avrebbe fatto a seguire l'arte dei genitori, a cui, piccolissimo, era stato avviato sui palcoscenici di mezza Italia. Ma la sua mamma morì troppo presto...



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