sabato 10 dicembre 2011

26 - Appendice 1: TOGLIAMOCI QUALCHE CURIOSITÀ (MOLTE)


Viene spontaneo chiedersi:

in quante e quali Compagnie hanno recitato Antonio e Paolina?
E anche: quante e quali Opere Teatrali hanno interpretato nella loro carriera?
E in quali Teatri?
Oppure: quali film, in dettaglio, ha interpretato Angelo Pezzaglia?
E Luigi Mottura?
E Antonio ha mai fatto cinema?
E qualcuno dei loro discendenti ha mai intrapreso un'attività artistica?
E...
Tenteremo qui di farcene un'idea.
L'elenco delle Compagnie, delle Opere Teatrali e dei Teatri è nutrito ma ovviamente parziale:
la ricerca di questi dati deve limitarsi al materiale documentario a disposizione.
Purtuttavia sorprende il numero dei lavori teatrali portati in scena da
Paolina Pezzaglia.
Incredibile come una persona possa in un arco di vita così breve imparare a memoria ed eccellentemente recitare così tanti testi diversi
(120 al momento i titoli reperiti).
In particolare, per quanto riguarda la Compagnia Zannini-Greco, in vari articoli di stampa si sottolinea come gli attori recitassero senza suggeritore.

Ma andiamo a elencare:

 LE COMPAGNIE

L'intestazione di una locandina della Compagnia Zacconi

Difficile districare la matassa delle Compagnie, in cui gli attori entravano e uscivano a ritmi incredibili. Questo è quanto si è potuto raccogliere finora. 

Cronologia teatrale di Paolina:

1893/1899 (forse fino al 1901) - Compagnia Micheletti-Pezzaglia (per un breve periodo Compagnia Pezzaglia-Strini).
1902 - Compagnia Bianca Iggius.
1903 - Compagnia Novelli-Fortuzzi-Podda.
1904/1905 - Compagnia Berti-Masi.
1905/1906 - Compagnia Gustavo Salvini.
1906 - Compagnia A. Gobbi.
1906/1907 - Compagnia Sichel-Galli-Guasti (con Antonio).
1907/1909 - Compagnia Renzi-Gabrielli (con Antonio).
1909 - Compagnia Zannini-Greco (con Antonio).
1909 - Compagnia Italia Vitaliani.
1909/1911 - Compagnia Zannini (con Antonio).
1911 - Compagnia Ermete Zacconi.
1911 - Compagnia Roncoroni.
1911/1912 - Compagnia Ermete Zacconi (con Antonio).
1912 - Compagnia Spano-Calabresi.
1912 - Compagnia Teglio-Pezzaglia-Bodda-Calabresi.
1912 - Compagnia Aristide Arista.
1912/1913 - Compagnia Achille Vitti.
1913/1914 - Compagnia Zannini (all'inizio con Antoniofino alla sua morte).
1914 - Compagnia Garzes.
1914 - Compagnia Armando Cittadini.
1914/1915 - Compagnia Pezzaglia-Cittadini.
1915 - Compagnia Pezzaglia-Cittadini-Furian.
1916 - Compagnia Filodrammatica Lodigiana diretta dalla distinta artista Paola Pezzaglia (fu a capo di questa Compagnia che Paolina offrì il primo contratto teatrale al giovane Enrico Viarisio. Reperiamo però notizie dello stesso anno che indicano la Compagnia guidata da Paolina come Compagnia Drammatica Italiana diretta da Paolina Pezzaglia-Greco o più semplicemente Compagnia Paolina Pezzaglia-GrecoUn caso particolare, in cui dopo tre anni dalla morte di Antonio il cognome Greco riemerge a tratti nella denominazione della "ditta" secondo i giornali dell'epoca).
1919 - Compagnia Enrico Gemelli (pro reduci zona operante).
1919 - Compagnia Mario Giangoia (da riallacciarsi forse alla precedente, essendo il Giangoia un mutilato di guerra).
1920 - Compagnia Virginia Reiter.
1921/1922 - Compagnia Botti-Chiostrini-Calamai.
1923/1925 - Compagnia Italiana di Prosa diretta dall'esimia artista Paolina Pezzaglia.

Si conoscono vari interventi di Paolina al di fuori dell'attività delle Compagnie, quando era chiamata come ospite d'onore o dicitrice di monologhi.

Si sa di Compagnie in cui Paolina non entrò mai, benché ne fosse stata data notizia sulla stampa, come la Compagnia di Enrico Corazza, in cui per due volte, nel 1909 e 1911, fu annunciato e poi smentito il suo ingresso.

La mancanza di notizie teatrali nel periodo 1917/1918 è da attribuirsi all'attività cinematografica di Paolina, che in quei due anni girò 6 film e scrisse una sceneggiatura.

Oltre in quelle segnalate sopra, Antonio Greco, da solo, lavorò nelle seguenti Compagnie:

1905/1906 - Compagnia Giovanni Novelli.
1909 - Compagnia Cappelli-Spano.
1911 - Compagnia Doria-Calò.
1912/1913 - Compagnia Renzi-Gabrielli.
LE OPERE TEATRALI


Uno dei cavalli di battaglia di Paolina

- 120 HP.
- Addio giovinezza.
- Ah! Gli zii!
- Al telefono.
- All'ombra del patibolo.
- Amleto.
- Amore dentista.
- Amore senza stima.
- Amour & C. 
- Arduino d'Ivrea.
- Battaglia di dame.
- Bebè.
- Calvario.
- Capitan Fracassa.
- Cavallerizza.
- Chopin.
- Come le foglie.
- Cristo alla festa.
- Divorziamo! (o Facciamo divorzio).
- Dora.
- Edipo Re.
- Episodio dell'Indipendenza Italiana.
- Fedora.
- Fedra.
- Felicità coniugale.
- Fernanda.
- Fiamme nell'ombra.
- Frou Frou.
- Frutto acerbo.
- Fuoco sotto la cenere.
- Gli orfani abbandonati.
- Gli spazzacamini della Valle d'Aosta.
- Gli spettri.
- Goffredo Mameli.
- Guerra in tempo di pace.
- Hotel Perroquet.
- I Carbonari nel 1821.
- I disonesti.
- I due derelitti.
- I figli di Caino.
- I pagliacci.
- I pantaloni.
- I romanzeschi.
- I vinti.
- Il bandito.
- Il birichino di Parigi.
- Il braccialetto.
- Il brutto e le belle.
- Il Cantico dei Cantici.
- Il cardinale.
- Il casino di campagna.
- Il conte rosso.
- Il diritto di vivere.
- Il dragone fantasma.
- Il figlio soprannaturale.
- Il ladro.
- Il malefico anello.
- Il marito di Loulou.
- Il muto.
- Il padrone delle ferriere.
- Il perfetto amore.
- Il povero Piero.
- Il prete garibaldino.
- Il primo dolore.
- Il quieto vivere.
- Il ritornello.
- Il romanzo di un giovane povero.
- Il segreto.
- Il terzo marito.
- Il vagabondo.
- Kean.
- La bisbetica domata.
- La buona intenzione.
- La cena delle beffe.
- La donna nuda.
- La Duchessa di Scylla.
- La fiaccola sotto il moggio.
- La fiammata.
- La figlia di Jefte.
- La figlia di Iorio.
- La frustata.
- La gobba.
- La grimpette.
- La iena del cimitero.
- La mandragola.
- La marcia nuziale.
- La maschera di Bruto.
- La mendicante di Sassonia.
- La modella.
- La moglie del dottore.
- La moglie di Claudio.
- La morte civile.
- La nemica.
- La palude maledetta.
- La piccola cioccolataia.
- La piccola signora Dubois.
- La presidentessa.
- La Reginetta di Saba.
- La signora delle camelie.
- La signorina Josette mia moglie.
- La spia austriaca.
- La statua di carne.
- La voragine.
- L'aigrette.
- L'amico.
- L'asino di Buridano.
- L'assalto.
- L'avvelenatore.
- Le due orfanelle.
- Le marionette.
- Le pillole d'Ercole.
- Le sorprese del divorzio.
- L'infedele.
- L'invasore.
- L'istinto.
- L'istruttoria.
- L'onorevole di Campodarsego.
- Lucia, ovvero La figlia maledetta.
- Lui, ovvero L'artiglio.
- Madame Sans Gêne.
- Madamigella Aurora.
- Magda.
- Maramaldo.
- Marcia nuziale.
- Maria Rosa.
- Mario e Maria.
- Maternità.
- Mio marito va a caccia.
- Niente di dazio?
- Niobe.
- Notte d'agguati.
- Ombre del cuore.
- Oreste.
- Palliduccia.
- Paolina nell'imbarazzo (monologo).
- Papà eccellenza.
- Papà la virtù.
- Papà.
- Patria.
- Più che l'amore.
- Pranzo diplomatico (monologo).
- Quadrifoglio.
- Ringraziamento in versi (monologo).
- Romanticismo.
- Romeo e Giulietta.
- Scampolo.
- Sherlock Holmes.
- Suor Teresa.
- Tartufo.
- Tentazioni.
- Tosca.
- Trilogia di Dorina.
- Tristi amori.
- Uccidili!
- Un filo d'erba.
- Una partita a scacchi.
- Uno degli onesti.
- Ventinove Luglio (monologo).
- Zazà.


I TEATRI


L'interno del Teatro Sociale di Rovigo

- Andrea Del Sarto (Firenze).
- Apollo (Lugano).
- Apollo (Milano?).
- Apollo (Biella).
- Arena Casa degli Italiani (Firenze).
- Arena del Sole (Bologna).
- Arena Felice Cavallotti (Firenze).
- Arena Paolo da Novi (Genova?).
- Arena Torinese (Torino).
- Arena Virgiliana (Mantova).
- Argentina (Roma).
- Biondo (Palermo).
- Cremonesi (Crema).
- Dei Rozzi (Siena).
- Del Popolo (Torino).
- Del Popolo, ex Verdi (Alessandria).
- Della Commenda (Milano).
- Di Pavullo (Pavullo).
- Di Società (Gorizia).
- Eden (Chiavari).
- Fenice (Trieste).
- Filodrammatico (Trieste).
- Fossati (Milano).
- Garibaldi (Trapani).
- Garibaldi (Vittoria).
- Guidi (Pavia).
- Impiegati Civili (Firenze).
- Lirico (Milano).
- Lombardo (Lodi).
- Marconi (Buenos Aires).
- Municipale (Milano?).
- Nazionale (Roma).
- Nuovo (Bergamo).
- Pergola (Firenze).
- Petruzzelli (Bari).
- Pezzana (Milano).
- Politeama (Lecce).
- Politeama (Sanpierdarena).
- Politeama Chiarella (Torino).
- Politeama Ciscutti (Pola).
- Politeama Corino (Alba).
- Politeama De Micheli (Ferrara).
- Politeama Garibaldi (Treviso).
- Politeama Regina Margherita (Cagliari).
- Principe Amedeo (Sanremo).
- Principe di Napoli (Calenzano).
- Raiberti (Monza).
- Reinach (Parma).
- Ristori (Verona).
- Rossini (Torino).
- Rossini (Tunisi).
- Rotonda (Padova).
- San Carlo (Napoli).
- Sangiorgi (Catania).
- SMS Careggi (Firenze).
- SMS Rifredi (Firenze).
- Sociale (Pinerolo).
- Sociale (Rovigo).
- Sociale (Varese).
- Storchi (Modena).
- Tartini (Pirano, Istria)
- Umberto I (Oneglia).
- Valle (Roma).
- Verdi (Alessandria).
- Verdi (Zara).
- Vittorio Emanuele II (Mortara).

I nomi dei Teatri e i titoli delle Opere Teatrali sopra elencati sono in ordine alfabetico, senza tenere conto della suddivisione tra quelli pertinenti a Paolina, quelli pertinenti ad Antonio e quelli pertinenti a entrambi. Va da sé che il Teatro Marconi di Buenos Aires, per esempio, attenga al solo Antonio, mentre la maggioranza delle Opere Teatrali alla sola Paolina. Mancano sicuramente tanti titoli di Opere Teatrali e nomi di Teatri, come per esempio quello non pervenutoci di Alessandria d'Egitto, in cui Paolina si spinse a recitare meritandosi lodi sia in Francese...

On a surtout remarqué et goûté le rôle de la fille du forçat très bien et très sympathiquement interpreté par M.elle Paolina Pezzaglia.
(LE PHARE DE ALEXANDRIE).

... che in Italiano:

Segniamo un buon punto alla signorina Paola Pezzaglia, che fu un'Emma piena di grazia e sentimento.
(IL MESSAGGERO EGIZIANO).


Alessandria d'Egitto ai tempi in cui vi recitò Paolina




Queste liste sono state stese soprattutto per dare un'idea di quanto due persone morte a 29 e 39 anni abbiano lavorato e si siano dannate l'anima pur di vivere una vita da leoni.
E portare a casa il necessario per viverla.

CURIOSITÀ VARIE

Ines Cristina Bagni, l'attrice che Paolina sostituì nella Compagnia di Ermete Zacconi (e moglie di quest'ultimo), aveva recitato nella Compagnia di Angelo Pezzaglia nel 1893 insieme a Paolina bambina.


Si legge infatti sulla
RIVISTA DI DRAMMATURGIA
dell'Istituto del Dramma Italiano:

Ines Cristina Zacconi (Costantinopoli 2-12-1875/Aosta, 29-9-1955) dapprima amorosa in varie formazioni, esordì come primattrice giovane nella Compagnia Pezzaglia (1892).



Prima di sposarsi con il "Commendatore" Ines era stata sposata con l'attore Ambrogio Bagni, con cui aveva messo al mondo Margherita Bagni, divenuta attrice di fama e moglie dell'attore Renzo Ricci.
Questi ultimi conservarono un ottimo ricordo di Paolina
(si veda il capitolo n. 3 di questo Archivio).
Paolina astrologica.

Paolina nasce a Milano il 13 settembre 1886 alle ore 5,15 del mattino sotto il segno della Vergine,
terza decade. Ascendente Vergine.



In quel momento 
il Sole era a 20°52' in Vergine,
la Luna a 8°30' in Sagittario,
Mercurio a 17°27' in Bilancia,
Venere a 8°46' in Bilancia,
Marte a 15°24' in Gemelli,
Giove a 26°56' in Leone,
Saturno a 15°07' in Scorpione,
Urano a 21°20' in Scorpione,
Nettuno a 20°17' in Gemelli,
Plutone a 13°44' in Gemelli.

Se questo può suggerirvi qualcosa...

Numerologia

Numero del compleanno: 13.
Indipendente e ambiziosa. Leale, aperta e responsabile. Fedele al partner. Lavora duramente per ottenere sicurezza materiale. Pratica e affidabile. Cerca sempre nuove opportunità e obbiettivi. Buona leader, le piace prendersi responsabilità. Flessibile, creativa, attiva. Il suo lavoro è anche la sua passione. In grado di ispirare gli altri.

Numero del destino: 1.
Ama essere leader. Ha coraggio e ispirazione, è attiva e creativa. Dà priorità al successo individuale, ha la capacità di usare il proprio spirito d'iniziativa e determinazione per avere successo. Ama essere lodata, è dominatrice e predominante, ha buone capacità di gestione e può raggiungere la gloria.
Paolina e il cane.

Ebbe un cane Paolina?
Forse. Un biglietto di auguri molto ornato e colorito, con su scritto
"Mille felicitazioni", riporta su quattro paginette, in data 29 giugno 1904,
altrettanti auguri per l'onomastico della giovane attrice.

Dopo quelli della mamma, di una certa Maria e di un tal V. Zurchi (o Zucchi), ce n'è uno così concepito, con la calligrafia di quest'ultimo:

Son bestia è ver
ma pien d'ingegno
e pel tuo dì mi disimpegno
augurandoti ogni ben,
e di lasciarmi tranquillo
in camerin.
Terim.

Chi era questo Terim? Un cane? Un gatto? Un animale di peluche regalato a Paolina per il suo onomastico?
Beh, chiunque o qualunque cosa fosse, non era un gran poeta!
Paolina generosa.

Abbiamo scoperto sul secondo album di ritagli di Paolina un articolo "censurato". Coperto cioè, in parte, da due strisce di nastro adesivo d'epoca, di quello grosso. Abbiamo a lungo riflettuto se rimuovere o no quella copertura voluta da lei stessa, poi non abbiamo resistito e abbiamo proceduto con cautela all'operazione, non senza aver mentalmente chiesto scusa a Paolina.
Cosa nascondeva la parte oscurata? Qualche critica a Paolina?
 Pareva di no, perché fin dove l'articolo poteva leggersi di lei si parlava bene.
E infatti la lettura integrale del ritaglio ci ha confermato il lato che sospettavamo, quello della generosità artistica della nostra "ritagliattrice", che aveva inteso, dopo aver attaccato l'articolo all'album,
 salvaguardare la reputazione professionale di un collega.

Leggiamo:


L'INDIPENDENTE.
Trieste, venerdì 16 dicembre 1910.
Teatro Fenice.

Ieri la Compagnia Zannini recitò "Il Ladro" con successo per merito specialmente dell'attrice Pezzaglia.


E qui la lettura si interrompeva, per riprendere dopo la rimozione del velo:


Ma lo Zannini, che tanto bene s'era affermato in "Il Vagabondo", nella commedia del Bernstein, non usò sempre né il tono giusto e la giusta misura, ciò che frustò specialmente nell'atto secondo la forte scena finale e l'interpretazione di questo attore a cui nuoceva ieri l'esuberante temperamento.


Il ritaglio che Paolina aveva ricoperto con del nastro adesivo a partire dal quarto rigo in giù.
Resta qualche traccia della ricopertura e un'abrasione della carta dovuta alla rimozione
Si potrebbe pensare che Paolina avesse voluto stendere un velo pietoso sulla terrificante prosa di quel critico: in realtà aveva abbuiato quelle righe per tutelare la figura del suo partner teatrale.
E nell'album manca un altro articolo (anzi due, contando anche quello attaccato dall’altra parte, sparito anch’esso), per togliere il quale è stato tagliato via un intero pezzo di pagina. Non sapremo mai cosa contenesse, ma chissà che Paolina non sia stata, per una volta, generosa anche con se stessa...

Paolina talent-scout.

Fra i tanti lati della personalità della nostra Paolina non mancò quello della Capocomica dal buon fiuto. La sua propensione per la formazione di nuovi talenti attraverso l'insegnamento della sua arte ai più giovani a volte si trasformava in vera e propria scoperta di futuri divi del teatro e del cinema. Nel caso in questione anche della TV, persino di "Carosello". 
Leggiamo sul II volume del basilare testo 
"Annali del Teatro italiano", 1923:

ENRICO VIARISIO
È nato a Torino il 3 dicembre del 1897: è quindi uno fra i più giovani (se non il più giovane) dei nostri brillanti.
Recitava come dilettante nella sua città, quando la signora Paola Pezzaglia Grego (sic), che formava una piccola Compagnia, lo scritturò come brillante: e fu questa, nel dicembre 1916, - in Compagnia Pezzaglia - la sua prima, strana, scrittura: strana, perché, essendo mancato alla riunione dei comici il primo attore, toccarono al Viarisio tutte le parti più importanti di uomo. 


Enrico Viarisio in due rare immagini giovanili risalenti all'epoca in cui lo scoprì Paolina procurandogli il suo primo contratto teatrale




































Lei li scopriva, li istruiva, li avviava (anche in situazioni avventurose, come abbiamo visto), poi i suoi pupilli prendevano il volo, ricordandola come una vera maestra, sempre al lavoro, sempre umile e generosa. In particolare Enrico Viarisio, che dopo un'intera carriera teatrale e cinematografica trovò nuova fama come testimonial di "Carosello" dal 1957 al 1965 lanciando il popolare slogan Alemagna: "Ullallà, è una cuccagna!", 
la ricordava anche come una "peperina", storpiando nel suo autografo - proprio come accaduto nel libro - il secondo cognome di Paolina scrivendo Grego invece di Greco
(si veda il capitolo n. 3 di questo Archivio).
Paolina Capocomico.

Dal brano precedente apprendiamo che Paolina ebbe una propria Compagnia nel 1916, e non fu l'unica della sua carriera.
La tendenza a guidare altri attori deve sempre essere stata nel DNA della nostra "maestra", che Capocomica morì, alla testa della Compagnia Italiana di Prosa, un marchio che molto più tardi sarebbe stato usato da grandi nomi dello spettacolo, 
tra cui Luchino Visconti, e che qualcuno utilizza ancoraMa ci aveva pensato prima Paolina.


E si trovano tracce di altre Compagnie col suo nome in ditta: 
la tuttora esistente Compagnia Filodrammatica Lodigiana diretta (allora) da Paola Pezzaglia
la Cittadini-Pezzaglia, poi Cittadini-Pezzaglia-Furian,
la Zannini-Greco,
che è quella di cui abbiamo le più numerose testimonianze, in cui il cognome Greco rappresentava però il marito Antonio
la Teglio-Pezzaglia-Bodda-Calabresi...

E quando una donna riusciva ad avere il proprio nome nella ragione sociale di una Compagnia senza che questo dipendesse dalla parentela con altri componenti-guida della stessa, era segno che valeva per quello che era, anzi, il doppio rispetto ai maschi, solitamente dominanti.
Paolina cantante?

Leggiamo:

* Gazzettino dei teatri. Padova, 23 luglio 1910.
"Il Vagabondo".

Questo lavoro di Giovanni di Richepin più che una commedia è un melodramma. Infatti così intessuto di canzoni e di ritornelli si può dire che accenda vivo desiderio in chi l'ascolta di sentirlo tutto musicato dalla prima all'ultima battuta. Il pubblico ier sera fu largo di applausi specialmente per la Pezzaglia Greco.

E nel dramma epico "Goffredo Mameli", in cui recitò nel 1904, ricopriva la parte di Roberta, una adolescente innamorata del protagonista, definita "canora capinera". Infatti Mameli così le si rivolgeva:

"Ed ancora la sera / intento a tavolino / alla dolce fatica delle rime / v'udrò cantare, piccolo usignolo / una romanza / sentimentale / gorgheggiando così da mane a sera / come una capinera / nella piccola gabbia prigioniera".


Questo lascia pensare che Paolina, dalla voce impagabile nel porgere le proprie battute, usasse quella voce, all'occasione, anche per cantare.
Paolina mancina?

Osservando le sue foto e la sua scrittura, o per meglio dire le sue scritture, ci siamo chiesti se Paolina fosse mancina. 



La nostra ricerca è ben documentata nell'Album PAOLINA ERA MANCINA? della Pagina Facebook a lei dedicata. Basta andare a guardare: 


Paolina sexy?

Sicuramente una Paolina appassionata, non indifferente al sesso, e femmina quanto basta per usare le sue armi di seduzione.
Una frase estratta dalla lettera ad Antonio che leggiamo nel capitolo 16 di questo Archivio è rivelatrice: dopo aver partorito le erano state strette al petto delle fasce per fare uscire il latte (si usava, allora, dare i neonati a balia). E lei così si esprimeva:

... che effetto mi fa vedermi così liscia (davanti...).

Non sfugge, tra parentesi, il riferimento malizioso all’implicito "didietro" rimasto invece appetibilmente rotondo...



E spulciando le recensioni teatrali, leggiamo:


LA SCENA DI PROSA. Milano, 28 maggio 1903.




CREMA NUOVA. Crema, 11 luglio 1909.

Una Mila di Codra superba fu la Pezzaglia, artista sapiente, espressiva, piena di fuoco e di movenze feline...


CORRIERE FRIULANO. Gorizia, dicembre 1910.

La sig.ra P. Pezzaglia-Greco fu una Ofelia seducentissima, ed interpretò la sua parte come meglio non avrebbe potuto fare.


* Ferrara, luglio 1911.

Nel "Divorziamo" la sig.a Paolina Pezzaglia-Greco è stata semplicemente sublime. A proposito di questa distinta signora, ci è doveroso segnalare una bella sorpresa da parte di essa, quella cioè di essersi presentata sulle nostre scene indossando con molta disinvoltura una leggiadra ed elegantissima jupe-culotte. È inutile dire che in tale simpatica toilette ella è stata sommamente ammirata dal pubblico, che le ha prodigato un subisso di applausi.


*LA GAZZETTA TICINESE. Lugano, 13 gennaio 1910.
SERATA D'ONORE DI PAOLINA PEZZAGLIA-GRECO.

... la sua grazia sottile e passionale...
... nessuno potrà dimenticare la bella Emma... (de "La Figlia di Jefte").


L'ARGANTE. Gorizia, 2 dicembre 1910.

... la bella e gentile Paolina Pezzaglia-Greco...

* LA SCENA DI PROSA. Genova, 12 aprile 1913.


* Teatro Garibaldi. Vittoria, 23 gennaio 1914.

La Signora Pezzaglia-Greco, ricca di virtù artistiche e di qualità estetiche che trascinano all'applauso, avvince e seduce.


* Dal libro IL TEATRO IN ITALIA NEL 1909, di Domenico Oliva, 1911.

Debbo lodare la Pezzaglia Greco, un'ancella che alle grazie dell'aspetto aggiunge bontà e chiarezza di dizione.


Si raggiunge forse il massimo nel 1916, quando sul quotidiano L'Arco di Chieri in un articolo a lei dedicato appaiono queste inequivocabili parole su Paolina:


Appare chiaro come lo stesso sbavante critico teatrale si fosse eccitato vedendo Paolina sulla scena: lui avrebbe ceduto molto prima del protagonista maschile alle grazie irresistibili della tentatrice.

Riteniamo Paolina Pezzaglia tutt'altro che una bomba sexy, ma di fronte a queste testimonianze non possiamo che prendere atto della sua grande versatilità attoriale, che la portava a essere sul palcoscenico o davanti alla macchina da presa quello che era necessario fosse, non precludendosi alcun ruolo. 
Dote rara che solo i grandi attori possiedono.
Dunque Paolina era bella?

A prescindere dai lusinghieri apprezzamenti di cui sopra,
 giudicando dalle immagini in nostro possesso non si può dire che Paolina Pezzaglia fosse da annoverare tra le "bellone" del tempo.
Ma bisognerebbe averla vissuta, vista sul palcoscenico,
 conosciuta, insomma, per dirlo.
Minuta, dai lineamenti piuttosto marcati (eredità materna),
gli occhi un po' asimmetrici e molto espressivi,
ispirava certamente simpatia
ed esprimeva forza, ma la bellezza non fu mai,
volutamente o no, la sua arma primaria.
Casomai la sensualità, che non sempre si accompagna
a straordinarie doti fisiche.



Sicuramente sapeva sedurre, da brava attrice sapeva trasformarsi anche in una maliarda, all'occorrenza, e il suo sorriso accattivante, non disgiunto dal già nominato, pregevole "lato B", probabilmente le attirò molte attenzioni maschili.
Ma se fosse stata una "bellona" non avrebbe sicuramente avuto l'impatto scenico che la caratterizzò, né lo spirito che la portò a interpretare anche parti antitetiche alla sua femminilità, né, forse, l'intelligenza e la personalità che spesso mancano alle primedonne troppo consapevoli del proprio fisico.
Paolina fu Paolina, e non somigliò a nessuna, al contrario di molte attrici di adesso, che tendono a omologarsi, assomigliandosi un po' tutte a causa delle quasi obbligatorie correzioni estetiche a cui all'epoca lei non poté ovviamente fare ricorso.
Ma c'è da scommettere che Paolina, oggi, non vi ricorrerebbe ugualmente.
Paolina... maschio?

Paolina interpretò per la prima volta ne "La cena delle beffe" il personaggio maschile di Giannetto Malespini nel 1913 per necessità, quando l'attore che avrebbe dovuto sostenere la parte fu vittima di un'intossicazione, e lei, sostituendolo estemporaneamente, si calò tanto bene nel personaggio che in seguito volle di proposito dargli ancora vita, rinunciando al ruolo della protagonista femminile che aveva sempre interpretato.

Leggiamo:

* Catania, lunedì 29 settembre 1913.
Teatro Sangiorgi.

Iersera il pubblico ch'era accorso in teatro a sentire "La cena delle beffe" fu allietato da una grata sorpresa: vide nei panni di Giannetto la Pezzaglia-Greco, poi che lo Zannini fu improvvisamente colto da lieve indisposizione. Il successo della brava attrice fu completo: mai si vide personaggio, sessualmente antitetico e teatralmente improvvisato, composto con sì sobria misura e con tale vivo senso dell'arte. Fu una bella affermazione e un encomiabile sforzo che meritò l'unanime consenso del pubblico.



Ma i personaggi maschili sono sempre stati nelle corde di Paolina, fin da piccola: basti ricordare il Fanfan de "I due derelitti", il Balilla de "I figli di nessuno", e, nel cinema, il Biribì de "Il mistero dei Montfleury", solo alcuni dei ruoli anticonvenzionali da lei, grande sperimentatrice, ricoperti.
Paolina Biribì.

Sembra un nome di pura fantasia quello assegnato da Carlo Dadone, l'autore de "Il Mistero dei Montfleury", al ragazzo di strada interpretato da Paolina
nel serial cinematografico omonimo.



E invece questo nome ha un suo significato (anzi, più d'uno):

il Biribì è un gioco d'azzardo francese del XIX secolo a metà strada tra roulette e tombola, che fu proibito per legge nel 1837. 
Si giocava con un tabellone riportante numeri da 1 a 70 e un sacchetto contenente 70 talloncini da estrarre. Si puntava su uno o 
più numeri,
e chi azzeccava il numero estratto vinceva 64 volte la posta.
In Italia lo stesso gioco veniva chiamato Biribisso
(e forse Collodi Nipote pensava proprio a questo quando creò i personaggi di  Sussi e Biribissi...).

Ma non basta: Biribì è anche il nome di un famigerato battaglione disciplinare algerino in cui venivano mandati i soldati francesi disertori o insubordinati, che vi erano fatti oggetto delle più crudeli sevizie.
Georges Darien nel 1890 ne fece un libro che ispirò un crudo film francese ("Biribi") del 1971, con Bruno Cremer e Jean-Pierre Aumont.

Per ultimo può essere utile, anche se non sappiamo perché, citare che in varie espressioni del mondo arabo "bir" significa "pozzo".

Paolina, nelle vesti del ragazzaccio buono Biribì, si rivelò un'interprete ideale.
Paolina interprete ideale?

Oltre a dare uno sguardo al capitolo n° 3 di questo Archivio,
con particolare attenzione alle dichiarazioni di D'Annunzio, Sem Benelli e Niccodemi,
leggiamo:



LA PROVINCIA DI MANTOVA. 1897.
"Palliduccia".

Diciamolo subito, il lavoro fu scritto appositamente  per la brava fanciulletta Paolina Pezzaglia, e la cara fanciulla ieri sera fu continuamente applaudita e chiamata più volte all'onore della ribalta.


IL DOVERE. Savona, 3 aprile 1909.
"La fiaccola sotto il moggio".

(Peccato però per quelle due Z arrotondate...).

* Padova, sabato 23 luglio 1910.
"Il vagabondo".

La Pezzaglia-Greco si può dire sia stata la miglior interprete che sinora in Italia abbia recitato la parte di Tonietta.


CORRIERE DEL POLESINE. Rovigo, 2 giugno 1910.
"La moglie di Claudio".

La signora Paolina Pezzaglia-Greco sostenne in modo insuperabile la parte di Cesarina Ruper. Dotata di qualità sceniche non comuni e di una recitazione perfetta, ella dà ai personaggi che incarna tutto il suo ingegno artistico e tutto il calore della sua anima. La signora Pezzaglia-Greco recitò con passione, riuscì efficacissima e fu una Cesarina ideale.


* Varese, 10 maggio 1910.
"La signorina Josette mia moglie".

Non crediamo di esagerare affermando che la Josette resa ieri sera dalla signora Greco è la protagonista ideale, sorta nella mente del commediografo francese.

Più di così!!!
(A parte il congiuntivo toppato...).



I rapporti tra Paolina e lo zio Angelo.

Ecco un grosso punto interrogativo che difficilmente potremo cancellare dalle nostre ricerche.
Infatti si hanno notizie di un rapporto professionale tra zio e nipote esclusivamente per quanto riguarda la fanciullezza di Paolina. Da un certo momento in poi, esattamente dal 1900, le loro strade sembrano non incrociarsi più.
Arguiamo che sia stato lui, Angelo Pezzaglia, capocomico, a intravedere in Paolina la stoffa dell'attrice fino dall'età di 6 anni, che sia stato lui a voler inserirla nella propria Compagnia e a farle ottenere i primi successi. Per lei infatti il successo arrivò subito, riverberandosi beneficamente sulle sorti di tutti i suoi compagni di scena.
Ma poi? Poi non sappiamo. Certo Paolina in seguito non fece mai più parte della Compagnia dello zio, né si ritrovò mai più a lavorare con lui, sia in teatro che nel cinema.
E, a proposito del cinema, una delle possibilità è che sia stato ancora lo zio ad avviarla a questa nuova arte, ma non ne abbiamo prova alcuna.
Angiolone iniziò nel 1909 con due film, poi dal 1913 fino alla morte (1915) risulta che ne abbia girati altri otto. Paolina recitò per lo schermo nel 1914, 1915, poi nel 1917, 1918, 1921. 
Potrebbe, Angelo Pezzaglia, intorno al 1913, averla introdotta in qualche Casa Cinematografica? Ma certo. Senonché i nomi delle Case per cui hanno lavorato i due non collimano. Resta il mistero.
Non si hanno riscontri di rapporti umani tra Angelo e Paolina al di là delle cronache dei loro primi spettacoli comuni. Mai nel nuovo secolo vengono menzionati insieme su giornali e riviste, e non esistono documenti privati che attestino una loro frequentazione o alcun tipo di contatto.
Alla morte di Angelo, avvenuta a Torino nel 1915, si immagina che Paolina sia stata emotivamente coinvolta, che abbia partecipato ai suoi funerali, ma niente ce ne dà notizia. Nei necrologi si parla solo della "compagna", e in un caso si fanno le condoglianze genericamente alla famiglia. 
La riflessione su questo improvviso e definitivo distacco tra i due non può che orientarsi su fattori personali, e ha come preciso spartiacque la morte di Gerolamo Pezzaglia. Fino a quel momento (1899) Paolina non aveva fatto altro che mietere successi per sei anni di fila, l'ultimo dei quali il maggiore ("I due derelitti"): dove recitava lei si rimandavano indietro anche duemila e più spettatori, i teatri straboccavano. Lo zio non poteva che esserne felice. O no? E perché morto il babbo di Paolina e fratello di Angelo quest'ultimo non accolse più nella sua Compagnia la bambina prodigio ormai 14enne? In realtà averla con sé gli sarebbe convenuto parecchio, e d'altra parte farla lavorare avrebbe dato una mano a lei e sua madre, rimaste sole e senza il sostentamento del marito/padre, notissimo fornitore di parrucche di scena e trucchi vari a tutti gli attori in transito da Milano. Adelinda Pezzaglia fu costretta a cedere il negozio del defunto marito, continuando alla meno peggio il suo lavoro in casa, ma senza apprezzabili risultati. Sarebbe stato il minimo far lavorare la piccola nella sua Compagnia da parte di Angiolone. E invece no. Ci risultano gli interi anni 1900 e 1901 senza una Compagnia teatrale per Paolina, di cui abbiamo solo sporadiche notizie per monologhi che veniva invitata a declamare in occasioni speciali. Riuscirà a reinserirsi, poi, da sé,  ricominciando dalla Spagna, a Barcellona.
 Probabilmente non sapremo mai la ragione di questo inspiegabile distacco, ma non si può fare a meno di sospettare qualcosa di grave a livello personale. E perché poi proprio dopo la morte di Gerolamo? Non vogliamo credere che il Pezzaglione avesse inserito Paolina in Compagnia solo per fare un favore al fratello che aveva la disgrazia di essere nato gobbo. No, perché Paolina lo ripagò con pienoni e successoni come mai il Pezzaglia ne vide. Il mistero è fitto e non piacevole: risulta che la Compagnia Pezzaglia abbia dato in seguito di nuovo "I due derelitti", ma con attrici bambine diverse. La cosa non ha senso: ne avrebbe se tra i due parenti fosse intercorso un fatto grave tale da portare o l'uno o l'altro, o entrambi, a volersi separare.

Dopo la sua filmografia, che pubblichiamo qui, nel capitolo successivo a questo c'è tutta la storia di Angelo Pezzaglia, tra l'altro davvero interessante, a tratti spassosa, e da essa scaturisce il ritratto di un uomo buono, generoso, appassionato, attivo, benvoluto da tutti. Non vogliamo credere che i rapporti tra lui e Paolina si fossero in qualche modo e per ragioni a noi sconosciute deteriorati. Mancano solo le fonti d'informazione, pensiamo e speriamo.
La considerazione ultima che ci sentiamo di fare è che le loro vite professionali non avrebbero potuto avere punti di contatto dopo la fase iniziale della fanciullezza dell'attrice, perché Angelo continuò imperterrito nel suo repertorio teatrale di drammoni sanguinolenti, mentre Paolina si elevò a ruoli di più alto livello, avendone le capacità. Così lei riuscì a ottenere grandi successi e soddisfazioni solo superando la dimensione delle arene e degli spettacoli a un tanto al litro di sangue.
Frequentò Compagnie di alto lignaggio, recitò accanto ad attori di grande fama, calcò palcoscenici prestigiosi. Ma sarebbero stati utili quei due anni in più di attività anziché di abbandono per dare un coronamento alla sua prima fase artistica.
Noi vorremmo trovare, da qualche parte, la prova di un atto d'amore, un saluto, un rimpianto, qualsiasi cosa che potesse rassicurarci sui rapporti umani tra questi due giganti del palcoscenico, lui gigantesco fisicamente, lei gigantesca artisticamente.
Non smettiamo mai di cercare, ma questo non significa automaticamente trovare. 
Non resta quindi che immaginare.
Gli attori fiorentini che hanno recitato nella
Compagnia Italiana di Prosa




Alfredo Pierattini
Grazia Pratesi 
Gina Pratesi  
Evelina Pratesi (o Evelina Pratellesi, o entrambe) 
Anita Pratellesi 
Graziella Pratellesi 
Italia Linari
Lionello Parretti
Giuseppe Riccieri
Giuseppe Cavallina
Galliano Tucci
Antonio Lumini 
Bice lumini
Armida Salvini
Tina Soave
Ezio Colzi
Corrado Zannoni
Bruno Orsi 
Gino Orsi
Gino Zaccagni
Tosca Carraresi 
N. Carraresi (F)
Tosca Carradori
Urbano Zaccagnini 
Antonio Zaccagnini 
Prisco Zaccagnini
Antonio Billi 
Ruggero Greco
G. Falcini (F)
R. Sani (M)
L. Masi (F) 
R. Giachi (M)
F. Tozzi (F)
G. Carlesi (F)


Inoltre appaiono, su un biglietto in accompagnamento a un dono per serata d'onore di Paolina del 24 febbraio 1924, con la definizione di "compagni e amici", i seguenti ulteriori nomi:


Marco Martirini
Giuseppe Giagnoni
Andrea Giannini
Domenico Ricceri
Francesca Mondeli
Giuseppe Rigacci
Emma Pierattini
Tetina
Bacherini
Lucia Mandorli


Paradossalmente, avendo sede questo Archivio a Firenze, di tutti questi personaggi abbiamo scarsissime notizie. Sappiamo dei fratelli Zaccagnini, rampolli della nota fabbrica di ceramiche artistiche fondata dal padre Ugo, di cui però non emergono dati sufficienti a delinearne una sia pur stringata biografia. Ci resta però la splendida statua di Paolina, pezzo unico attribuibile a Urbano Zaccagnini, al tempo giovane attore della Compagnia (vedi capitolo n. 2 di questo Archivio).


Tra le vecchie ceramiche Zaccagnini le più ricercate dai collezionisti
sono quelle relative ai personaggi Disney: per esempio questo gruppo di Pinocchio

di modeste dimensioni, sia pur bisognoso di restauro, 
può spuntare cifre a tre zeri

Solo di un altro componente la Compagnia ci giungono informazioni: Ezio Colzi. 

Di lui si hanno notizie posteriori, relative al periodo della Seconda Guerra Mondiale, quando insieme alla sua famiglia si distinse per aver dato asilo e copertura ad alcuni giovani ebrei, che in seguito lo resero pubblico.
Il figlio del rabbino di Firenze, David Cassuto, allora molto piccolo, ricorda su un libro la sua vita in casa Colzi raccontando gustosi aneddoti come questo:

Dal dicembre 1943 all'agosto del 1944, vissi in Via Giovanbattista Fagioli n. 2, in riva al Mugnone, in casa di Ezio e Anna Colzi. Lui era un attore di varietà molto spiritoso e molto allegro, la signora Colzi era una donna buona ed amabile. A casa loro conobbi una vita diversa da quella cui ero abituato: la mia era la casa di un rabbino umanista, mentre casa Colzi era sempre piena di tensioni; lui era circondato da belle ragazze, e se non rientrava per una certa ora la moglie si inquietava. Io vivevo quei drammi come in un teatro, sentendomi estraneo alle loro storie. Mi ricordo quando tornava tardi la notte e lei, arrabbiatissima, prendeva un vaso di fiori e glielo gettava mentre lui saliva le scale. Erano anche innamoratissimi, con aperte scene d'affetto a cui non ero abituato: in casa nostra tutto era molto pudico, lì era più libero.

Vorremmo avere più notizie sugli attori fiorentini capitanati da Paolina, ma sembrano essere svaniti nel nulla, personaggi di una breve favola teatrale chiamata vita.
Le ricerche non si fermano.
E "Angiolone" Pezzaglia?
Amava scorrazzare su due ruote, il buon zio di Paolina.
In un articolo di stampa lo si "vede"
correre in bicicletta per le vie di Mantova...
Il prossimo capitolo gli è interamente dedicato, ed è da non perdere. Portiamoci però avanti con la sua storia.

Anche lui fu attore di cinema.


La FILMOGRAFIA
 più dettagliata possibile che si ha di
Angelo Pezzaglia
è la seguente:



* OTELLO (OTHELLO - OTELLO DE MOOR VAN VENETIE). Di Gerolamo Lo Savio, 1909.
Scenografo: Gardenghi.
Cortometraggio.
Dall'omonima tragedia di William Shakespeare (1604).
Con Ferruccio Garavaglia, Mario Bonnard, Cesare Dondini, Ugo Falena, Vittoria Lepanto, Alberto Nepoti, ANGELO PEZZAGLIA (il Doge).
Produzione: Films d'Arte Italiana/Italiana-Pathé. 335 mt.
Visto censura n. 3928 dell'1/8/1909.


Vittoria Lepanto, Desdemona nel film "Otello"

Distribuito anche in Francia (OTHELLO, Lyon, 17/12/1909), Gran Bretagna (OTHELLO, 11/1909, 1105 feet), USA (OTHELLO, 20/4/1910, 1043 feet), Finlandia (OTELLO), Danimarca (OTHELLO), Olanda (OTELLO DE MOOR VAN VENETIE, 27/12/1909).

Della lavorazione di questo film ci dà un vivace bozzetto la rivista Il Teatro Drammatico del 13 agosto 1909, fornendocene ulteriori informazioni.




Frasi di lancio.
In Francia:
C'est à Venise, dans son décor naturel, que le puissant drame de Shakespeare a Eté reconstitué par la Film D'Art Italien, en une pièce cinématographique bien charpentée d'une excellente tenue.
Nel Regno Unito:
- Scenes photographed in Venice. Delicate colouring and renowned italian actors. A new departure in moving pictures and a brilliant succes.

Critiche dell'epoca:

- Imposing facades, beautiful colonnades, magnificent porticos and marvelously wrought gateways, all come under our view as we pass from one scene to another of this great play.
(Moving Picture World).

Strong evidence of the progress of the motion picture
A successful attempt to reproduce one of Shakespeare's greatest plays in motion pictures. Looking at a picture of this character one must recognize the limitations of the motion picture and realize that Shakespeare may suffer more than a drama written especially for the films. On the other hand, certain great qualities, perhaps one might say personal qualities, stand out in strong relief in Shakespeare's tragedies, and here there is no mistaking the lesson which the play itself teaches. To successfully present a drama of this importance argues a company capable of interpreting the great emotions of the human mind. The tragedies represent these emotions so clearly that once seen they can never be forgotten. And here the characteristic of the Moor of Venice, jealousy, is so plainly represented that it impresses one in an oppressive way. If the overmastering emotion or the personality of the principal character be sympathetically developed what the accessory characters do is of little importance. In this play Desdemona and Iago are successively important and it is essential that the parts be well taken. That a play of this character can be so satisfactorily placed on the screen is strong evidence of the progress of the motion picture. More than mere amusement is involved. It enables thousands to become acquainted with great dramatic masterpieces who would never otherwise know about them. One may read them many times, but not until they are produced by competent actors does one comprehend their meaning, or appreciate their marvelous delineations of human passion. To have successfully performed that is sufficient honor; and it has been done in this instance.  
(The Moving Picture World, April 30, 1910)
(Se ne leggano due aneddoti nel capitolo successivo).


Angelo Pezzaglia, a sinistra, nella parte del Doge in "Otello", 1909 
(dalla pellicola in possesso del nostro Archivio)

Di "Otello" abbiamo in Archivio il film completo su pellicola Pathé Baby originale, in 8 bobine. La durata del film in nostro possesso è di 17'57", contro i 12' dichiarati dalle fonti ufficiali. Circa 6 minuti in più, che sono moltissimi per un cortometraggio. Forse nella versione Pathé Baby sono state incluse scene tagliate nella prima versione. 




Questo film ha avuto e ha tuttora rilevanza mondiale: viene proiettato spesso nei festival del muto in molti Paesi tra cui gli USA e il Giappone. L'ultima occasione di cui abbiamo notizia è quella di Kyoto, ottobre 2020, dove il film è stato presentato in edizione rimasterizzata e con musica dal ToyFilm Museum.




Voce Wikipedia:


* SITUAZIONE COMICA (SITUATION CRITIQUE - TOUT S'ARRANGE SITUATION EMBARASSANTE - COMEDIE DE SITUATION CRITICAL SITUATION). Cortometraggio, di Adolfo Re Riccardi, 1909.
Sceneggiatura di Ugo Falena.
Con Teresa Mariani, Emilia Micheletti, Cesare Dondini, Aurelio Spano, ANGELO PEZZAGLIA.
Produzione: Films d'Arte Italiana/Pathé Frères (réf. catalogue: 3232). 200 mt. (12 quadri).


Teresa Mariani, una delle interpreti del film "Situazione comica"

Questo film, uno dei primi della Films d'Arte Italiana di Roma, fu presentato come una "fantasia comica". 

Una corrispondenza da Firenze apparsa su "La Cine-Fono e La Rivista Cinematografica" di Napoli il giorno di Natale del 1909 dice:
La trama ben condotta è eseguita perfettamente.

Distribuito anche in Francia (14/1/1910), Gran Bretagna, USA (5/2/1910).

Voce Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Situazione_comica

*LA SIGNORA DALLE CAMELIE (CAMILLE) 
Cortometraggio di Ugo Falena, 1909.
Dall'omonimo romanzo di Alexandre Dumas Fils.
Sceneggiatura: Ugo Falena.
Scenografia: Gardenghi.
Direttore della fotografia: Raoul Aubourdier.
Con Vittoria Lepanto, Alberto Nipoti, Dante Capelli, Ugo Falena, Emilia Micheletti, Alfredo Campioni, Alessandro Marchetti, Antonio Spano, Celeste Aida Zanchi, Lea Giuntini, signora Cicogna, la signora Pasta, ANGELO PEZZAGLIA.
Produzione: Films d'Arte Italiana/Italiana-Pathé. 315 mt.
Visto censura non reperito.
Questo film esiste, restaurato, alla Cineteca di Bologna.









Celeste Aida Zanchi, una delle interpreti del film "La signora dalle camelie"

La presenza di Angelo Pezzaglia in questo film l'abbiamo scoperta molto tardi (dato che non risultava in alcun documento più o meno ufficiale) attraverso un articolo di Enrico Polese Santarnecchi, che sulla rivista L'Arte Drammatica del 3 luglio 1909 fa un resoconto di una sua visita sul set nell'aperta campagna bolognese dove era stato allestito un capannone contenente gli ambienti per le scene. Assiste a una fase della lavorazione della pellicola e rivela gustosi retroscena, tipo:


"Era davvero uno spettacolo curioso quel gruppo di belle donnine, che nelle ore più calde del meriggio, giravano per l'ampia verdeggiante possessione a cercare un po' d'ombra nei viali vestite con ricchi abiti decolleté a coda, accompagnate da uomini in frak e cravatta bianca, con baffi e barbe posticce; e mentre ammiravo le spalle e la bionda capigliatura della signora Cicogna sentivo le barzellette di Pezzaglia che s'era fatta una splendida truccatura alla Napoleone III... La signora Micheletti si agita troppo, la signora Cicogna sta troppo ferma, e intanto Pezzaglia, con la sua truccatura napoleonica, continua in bolognese le sue esclamazioni d'ammirazione per la toilette... e il resto della Lepanto". 

Una scena de "La signora dalle camelie"


Che Angiolone fosse un raccontatore seriale di barzellette lo sapevamo, come sapevamo anche che non fosse affatto indifferente al fascino femminile. In una scena dell'Otello lo si vede chiaramente fissare le terga della stessa Vittoria Lepanto, notoriamente appetibili.




Comunque, grazie alla nostra scoperta, ora anche sulla voce Wikipedia del film e nel database internazionale IMDb compare tra gli attori il nome di Angelo Pezzaglia, così come i nomi che emergono da quell'articolo e che non erano stati inclusi da nessuno dei vari studiosi dell'argomento. 
L'Archivio Pezzaglia-Greco con le sue ricerche dà così il suo piccolo contributo alla storia dello spettacolo teatrale e cinematografico tra '800 e '900.

Voce Wikipedia:



* MICHELE PERRIN (SPY FOR A DAY - MICHAEL PERRINE - MICHEL PERRIN). Di Eleuterio Rodolfi, 1913.


Dall'omonimo dramma di Anne Honoré Joseph Duveyrier (Melesville), 1834.
Sceneggiatura di Arrigo Frusta.
Con Ermete Novelli, Gigetta Morano, Alfredo Bertone, Umberto Scalpellini, Anna Crosetti, Francesco Paolo Donadio, Lia Negro, Orlando Ricci, Annetta Ripamonti, Ettore Piergiovanni, Ivo Carli, Enzo Fusco, ANGELO PEZZAGLIA.
Produzione: Società Anonima Ambrosio, Torino. 1187 mt.
Visto censura 2060 del 22/12/1913.


Gigetta Morano, una delle interpreti del film "Michele Perrin"

Distribuito anche in Francia (MICHEL PERRIN, 1/1914, 1183 mt.), Spagna (MICHEL PERRIN), USA (MICHAEL PERRINE, 14/2/1914, in 4 parti).
- A Rimini abbiamo improvvisato in due giorni il "Michele Perrin" che, otto giorni dopo la presa, si proiettava sui boulevards parigini.
(Il produttore Re Riccardi, dal libro "Splendori e miserie del cinema", di Francesco Soro, 1935).
- Povero Novelli, sembra faccia un sacrificio a star con la bocca chiusa! Buoni compagni e notevoli interpreti gli furono: la Morano, il Bertone, il Carli, il Fusco, il Pezzaglia e Scalpellini.
(La Vita Cinematografica, gennaio 1914).
- La grande aspettativa che il nostro pubblico intellettuale aveva pel "Michele Perrin" fu, diciamolo subito, completamente realizzata da vero successo artistico. 
(Il Maggese Cinematografico, 28 febbraio 1915).

Voce Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Michele_Perrin



* LA MAMMA È MORTA (MOTHER IS DEADLA MERE EST MORTE - LA MADRE ESTA MUERTA). 1914.
Con Anna Lazzarini, Cesira Lénard, Luigi Chiesa, Maria Bay, Anna Crosetti, Lia Negro, ANGELO PEZZAGLIA (il servo).
Produzione: Società Anonima Ambrosio, Torino. 620 mt.
Visto censura n. 3539 del 3/6/1914.


Maria Bay, interprete bambina del film "La mamma è morta"

Distribuito anche in USA (MOTHER IS DEAD, 29/5/1914, Francia (LA MERE EST MORTE, 26/6/1914, 624 mt.) e Spagna (LA MADRE ESTA MUERTA, 6/1914, 620 mt.).

- Lodevole interprete il Pezzaglia nella macchietta del servo.
(Hover ne Il Maggese Cinematografico, Torino, 30/7/1914).

Voce Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/La_mamma_%C3%A8_morta


* FATA MORGANA (LA BUENA HADA). Di Eduardo Bencivenga (secondo altre fonti di Gino Zaccaria), 1914.
Soggetto e Sceneggiatura: Arrigo Frusta.
Fotografia: Giuseppe Paolo Vitrotti.
Con Rita Jolivet (Lalla Sol), René Maupré (Andrea Martin), Erna Bergeret (Tinuccia), Armand Pouget (il conte), Annetta Ripamonti (la madre), Zaccaria (il padre di Tinuccia), Umberto Scalpellini, Mario Voller Buzzi (Brevau), Domenico Serra, Varada, Oreste Bilancia (il critico influente), Maria Tonini (la cameriera), ANGELO PEZZAGLIA (l'impresario).
Produzione: Società Anonima Ambrosio, Torino. 664 mt.
Visto censura 4213 del 7/9/1914. 
Esce il 14/9/1914 (fonte: silentfilms.wolfzen.com).


Rita Jolivet, una delle interpreti del film "Fata Morgana"

Distribuito anche in Austria (FATA MORGANA, estate 1921, un Prologo e 4 Atti) e Spagna (LA BUENA HADA, 9/1914, 684 mt.).

Voce Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Fata_Morgana_(film_1914)


* LANTERNA ROSSA. Di Gino Zaccaria, 1914.
Fotografia di Giuseppe Paolo Vitrotti.
Con Antonietta Calderari, ANGELO PEZZAGLIA (il casellante).
Produzione: Società Anonima Ambrosio, Torino. (Due atti).
Visto censura n. 4650 del 5/10/1914. 
Esce il 14/10/1914 (fonte: silentfilms.wolfzen.com).
Il film ebbe una riedizione nel 1920.


Antonietta Calderari, una delle interpreti del film "Lanterna rossa"

- Degli artisti emerge il Pezzaglia, che fa una buona creazione del casellante. 
(Allen Kardec in La Cinematografia Italiana ed Estera, ottobre 1914).

Voce Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/Lanterna_rossa


* L'ANNIVERSARIO (THE ANNIVERSARY - L'ANNIVERSAIRE - EL ANIVERSARIO). Di Riccardo Tolentino, 1914.
Con Cesira Lénard, Riccardo Tolentino, Luigi Chiesa, ANGELO PEZZAGLIA (il servitore).
Produzione: Società Anonima Ambrosio/Ambrosio American Co. 900 mt.
Visto censura n. 3329 del 9/5/1914.
Una fonte (silentfilms.wolfzen.com) accredita l'uscita del film già il 13/12/1913. Probabile errore.


Cesira Lénard, una delle interpreti del film "L'anniversario"

Distribuito anche in USA (THE ANNIVERSARY), Francia (L'ANNIVERSAIRE, 6/1914, 694 mt.), Spagna (EL ANIVERSARIO, 6/1914, 900 mt.).

Voce Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/L%27anniversario_(film_1914)


I SOLDATINI DEL RE DI ROMA (MILLEOTTOCENTODICIOTTO – MILLEOTTOCENTOTRENTADUE 1818 – 1832) (LOS SOLDADITOS DEL REY DE ROMA). Di Eleuterio Rodolfi, 1915.
Soggetto e Sceneggiatura di Arrigo Frusta.
Fotografia di Giuseppe Paolo Vitrotti.
Con Antonio Grisanti (l'Imperatore Francesco), Cesira Lenard (Maria Luisa), Carlo Campogalliani (Napoleone), "Giorgetta" (la piccola Fanny), "Mariuccia" (Fanny Essler), Alfano (Neipperg), Contini (Madame Marchand), Fernanda Negri Pouget (il duca di Reichstadt a 21 anni), Eleuterio Rodolfi (Metternich), Mario Voller Buzzi (il sarto), Tolentino (Madame Soufflot), Bianca Schinini, Armand Pouget, Anna Crosetti (il duca di Reichstadt a 7 anni), Maria Tonini, Umberto Scalpellini, Lena Lenard, ANGELO PEZZAGLIA (lo spione).
Produzione: Società Anonima Ambrosio, Torino. 774 mt. (785 secondo l’Anica).
Visto Censura n. 6495 del 20/1/1915 (23/1/1915 secondo l’Anica). 
Per silentfilms.wolfzen.com risulta uscito il 15/1/1915.


Fernanda Negri-Pouget, una delle interpreti del film "I soldatini del Re di Roma"

Distribuito anche in Spagna (LOS SOLDADITOS DEL REY DE ROMA, 9/1914, 785 mt.).

Voce Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/I_soldatini_del_Re_di_Roma


* L'ONORE DI MORIRE o L'ASSEDIO DI PINEROLO (THE MASQUE OF LIFE, THE CIRCUS OF DEATH). Di Eduardo Bencivenga, 1915.
Soggetto e Sceneggiatura di Arrigo Frusta.
Con Hamilton Revelle, Carlo Campogalliani (il duca Vittorio Amedeo II), Madeleine Céliat, Rita Jolivet (la contessa Giovanna di Verrua), René Maupré (il conte di Montbrun), Pouget (il marchese Gontieri di Cavaglià), Cesare Zocchi (Lapoudre, soldato), Francesco Paolo Donadio (Pluffer, soldato austriaco), Maria Tonini e Tolentino (le due dame della contessa), Luigi Stinchi (l'oste del Persico Reale), ANGELO PEZZAGLIA (l'ambasciatore francese).
Produzione: Società Anonima Ambrosio, Torino. 1200 mt.
Visto censura n. 8172 del 25/3/1915.


Madeleine Céliat, una delle interpreti del film "L'onore di morire"

Titolo alternativo: L'ASSEDIO DI PINEROLO.
Distribuito anche in USA (THE MASQUE OF LIFE), 16/11/1916, e in Gran Bretagna (THE CIRCUS OF DEATH).

Voce Wikipedia:
https://it.wikipedia.org/wiki/L%27onore_di_morire


Possibili altri film interpretati da Angelo Pezzaglia.

La scarsità dei dati giunti fino a noi sugli interpreti dei film muti ci fa ritenere altamente possibile che Angelo Pezzaglia abbia partecipato ad altri lavori cinematografici oltre a quelli di cui abbiamo qui dato notizia. 
Veniamo a sapere anche che contemporaneamente a "Otello" fu girato a Venezia nel 1909 un altro film della stessa casa di produzione, "Il mercante di Venezia", uscito nel 1910, e pur non avendone notizia certa è possibile che nel cast figurasse anche Angelo Pezzaglia, che non troviamo nell'elenco degli attori reso noto nei testi ufficiali.
E prima di spostarsi a Roma la Film d'Arte Italiana/Pathé nell'estate 1909 girò alcuni film negli studi provvisori di Bologna. Tra essi sicuramente "Otello" (per gli interni), "Situazione comica" e "La signora dalle camelie", tutti con la presenza di Angelo Pezzaglia. Ma ci risulta almeno un altro titolo di quella mandata: "Carmen", ancora con Vittoria Lepanto, ed è altamente probabile che Angiolone, già che c'era, abbia preso parte anche a quel film, benché non accreditato dai soloni del muto, come del resto non lo era ne "La signora dalle camelie" fino a quando non ce lo abbiamo scovato noi.

Aggiungiamo che in quel momento stava formandosi la Compagnia Teatrale Capelli-Nipoti-Spano, con Vittoria Lepanto come prima attrice (tutti coinvolti in questi film), in cui andrà a recitare anche Antonio Greco.


Come si vede, Angelo Pezzaglia ha avuto la sorte di lavorare in film che hanno varcato i confini italiani. "L'anniversario" è dello stesso anno e regista de "Il Fornaretto di Venezia", interpretato da Paola Pezzaglia. Ferruccio Garavaglia, protagonista di "Otello", fu maestro di Paolina. L'attore Ettore Piergiovanni, presente in "Michele Perrin", lavorò con lei ne "Il mistero dei Montfleury", e Cesare Zocchi la diresse e fu attore nel film "Le peripezie dell'emulo di Fortunello e compagni".
Gli ultimi due film di Angelo Pezzaglia uscirono nello stesso anno della sua morte, e questo ci dice quanto essa lo abbia colto nel pieno della sua attività.
Il prossimo capitolo è interamente a lui dedicato.

E adesso parliamo di Luigi Mottura
il padre della figlia di Paolina
cominciando dai 
film italiani 
in cui comparve, sempre in piccole parti:


* TRENTA SECONDI D'AMORE. Commedia, di Mario Bonnard, 1936.
Con Anna Magnani, Callisto Bertramo, Claudio Ermelli, Elsa Merlini, Enrico Viarisio, Enzo Gainotti, Giuseppe Porelli, Jone Frigerio, Lilla Brignone, LUIGI MOTTURA (un cliente del dentista), Margherita Bagni, Nicola Maldacea, Nino Besozzi, Oreste Bilancia.


Luigi Mottura nella parte del cliente del dentista nel film "30 secondi d'amore"

Lo spartito contenente la canzone del film "30 secondi d'amore", composta da Giulio Bonnard, fratello del regista, su testo di Antigono Godini

Voce Wikipedia:

Vedilo su Youtube:


* GINEVRA DEGLI ALMIERI. Commedia, di Guido Brignone, 1936.
Con Amedeo Nazzari, Carlo Duse, Dina Perbellini, Doris Duranti, Edoardo Toniolo, Elsa Merlini, Ermanno Roveri, Giuseppe Pierozzi, Guido Barbarisi, Gustavo Conforti, Loris Gizzi, Luigi Almirante, LUIGI MOTTURA, Mario Gallina, Maurizio D'Ancora, Nanda Primavera, Pina Gallini, Tina Lattanzi, Ugo Ceseri, Vinicio Sofia.





"Ginevra degli Almieri". Luigi Mottura (al centro) con Amedeo Nazzari
e, sotto, con Elsa Merlini. Sotto ancora è il personaggio all'estrema destra

Voce Wikipedia

* L'ALBERO DI ADAMO. Commedia, di Mario Bonnard, 1936.
Con Alfredo Martinelli, Antonio Gandusio, Callisto Bertramo, Claudio Ermelli, Cristina Olinto, Dina Romano, Dria Paola, Elsa Merlini, Giuseppe Pierozzi, LUIGI MOTTURA (Gaspare), Marcello Giorda, Margherita Bagni, Mario Gallina, Nicola Maldacea, Nietta Zocchi, Renato Cialente, Rita Livesi.



* LA DAMA BIANCA. Commedia, di Mario Mattoli, 1938.
Con Amilcare Pettinelli, Aristide Baghetti, Checco Rissone, Elsa Merlini, Enrico Viarisio, Fanny Marchiò, Giovanna Galletti, LUIGI MOTTURA (il barista), Nino Besozzi, Paolo Stoppa, Rita Livesi.


Luigi Mottura nella parte del barista nel film "La dama bianca"

Voce Wikipedia:


* AMICIZIA. Commedia, di Oreste Biancoli, 1938.
Con Amalia Pellegrini, Amilcare Pettinelli, Aristide Baghetti, Elsa Merlini, Enrico Viarisio, LUIGI MOTTURA (Domenico il domestico), Nino Besozzi.





















Voce Wikipedia:


* LOTTE NELL'OMBRA. Spionaggio, di Domenico Gambino, 1939.
Con Amalia Pellegrini, Antonio Centa, Carlo Lombardi, Dino Raffaelli, Dria Paola, Febo Mari, Giorgio Capecchi, LUIGI MOTTURA (Dupressiulles, per altra fonte Dufresnelle), Paola Barbara, Renato Cialente, Renzo Merusi, Silvana Jachino.

* AI VOSTRI ORDINI SIGNORA... Commedia, di Mario Mattoli, 1939.
Con Achille Majeroni, Aldo Pini, Armando Migliari, Checco Rissone, Elena Altieri, Elsa Merlini, Enrico Viarisio, Enzo Biliotti, Ernesto Almirante, LUIGI MOTTURA (Giuliano), Giuditta Rissone, Lauro Gazzolo, Luigi Pavese, Pina Renzi, Vittorio De Sica.



Voce Wikipedia:


Di Luigi Mottura si conosce anche un film realizzato come produttore per la Taurinia Film: PIETRO MICCA, del 1938 (diretto da Aldo Vergano, tratto dal romanzo "I Dragoni Azzurri" di L. Gramegna, distribuito da CINF – Consorzio Italiano Noleggiatori Film). In questo film fece il suo esordio Clara Calamai, col nome di Clara Mais.



























I bozzetti dei personaggi del film "Pietro Micca" furono disegnati ad acquerello nientemeno che da Carlo Levi.







Voce Wikipedia:

Interessante notare che nei cast di questi film si ritrovano nomi come Enrico Viarisio, Luigi Almirante, Nino Besozzi, Margherita Bagni, Camillo Pilotto, presenti nel capitolo n. 3 di questo Archivio quali colleghi ed estimatori di Paolina Pezzaglia. Maurizio D'Ancora, rampollo della famosa famiglia Gucci (vero nome Rodolfo Gucci, padre di Maurizio, ucciso dalla moglie nel 1995), fu amico personale di Ruggero Greco.


Luigi Mottura fu attivo soprattutto in Argentina, dove dal 1938 in poi, assunto il nome di Luis Mottura, diresse compagnie, teatri e commedie, oltre a un certo numero di film per il grande schermo e la TV. Fu il primo a realizzare per il cinema FILOMENA MARTURANO (Filomena, non Filumena), nel 1950, un anno prima dello stesso Eduardo De Filippo. E se Eduardo ebbe come protagonista la sorella Titina, Mottura affidò la parte a Tita Merello, celebrata attrice e cantante di tango ben più affascinante della De Filippo, con cui aveva già portato la pièce in teatro. Nel 1947 diresse anche 30 SEGUNDOS DE AMOR, undici anni dopo aver partecipato come attore al film originale italiano. Dotato di un ottimo fiuto, scelse sempre piuttosto bene i soggetti su cui lavorare, nonché gli attori, e in particolare le attrici, tra cui figurano anche Mirtha Legrand, diva famosa in patria, poi popolarissima conduttrice televisiva, e Mecha Ortiz, considerata la Greta Garbo argentina. Fu pronto anche a usare il mezzo televisivo.

Ecco l’elenco dei suoi film argentini.

Come regista:

1943 – PUNTO NEGRO.






1945 – RIGOBERTO.




1946 – UN BESO EN LA NUCA.







1947 – 30 SEGUNDOS DE AMOR.









Vedilo su Youtube:

1947 – VACACIONES.




1948 – LA DAMA DEL COLLAR.






1950 – FILOMENA MARTURANO.





Tita Merello, l'attrice e cantante di tango che interpretò la Filomena Marturano di Luis Mottura sia in teatro che al cinema

Tita Merello con Luis Mottura nella versione teatrale di "Filomena Marturano", 
in cui lui, oltre a curare la regia, recitava nella parte del protagonista maschile

Vedilo su Youtube:

1951 – UNA NOCHE CUALQUIERA.




Vedilo su Youtube:

1952 – MI HERMANO ESOPO (HISTORIA DE UN MATEO).






1955 – EL MAL AMOR.




Vedilo su YouTube:

1956 – BENDITA SEAS.



Vedilo su Youtube:

Per la TV:

1956 – EL MAR PROFUNDO Y AZUL (TV Movie).
1956 – UN TRANVIA LLAMADO DESEO (TV Movie).

1959 – LA ESPOSA CONSTANTE (Serie TV - 3 episodi).



Come attore:

1963 – LA MURGA. (Girato nel 1961).










Vedilo su Youtube:

1964 – LOS EVADIDOS (vincitore del Condor de Plata come miglior film del 1965 e candidato all’Orso d’Oro del Festival di Berlino nel 1964 per la miglior regia. Ruolo: Don Florencio).





Malgrado vi sostenesse un ruolo collaterale, Luis Mottura dette al film 
"Los evadidos" un apporto di drammatica espressività
Vedilo su Youtube:


Come dialoghista:

1947 – MADAME BOVARY.



Vedilo su Youtube:


Luigi Mottura, nato a Torino nel 1901, morì a Buenos Aires nel 1972 dopo un'affezione vertebrale che gli aveva provocato la paralisi degli arti inferiori costringendolo sulla sedia a rotelle.


Una delle rare volte in cui Luigi Mottura tornò in Italia, nel 1966, fu anche l'ultima delle due sole occasioni in cui sua figlia Anna e la nipotina Adriana ebbero modo di vederlo dopo il suo trasferimento in Argentina (la prima nel 1955). Dai ricordi di Adriana ci giunge questa foto esclusiva su cui Mottura, ormai argentino, fa una dedica al fratello Armando, poeta dialettale piemontese, scritta in spagnolo e firmata Don Luis


Notizie e giudizi su Luigi Mottura tratti da stampa e web.

Luigi Mottura, attore e figlio di attori del teatro piemontese, fondatore della Taurinia Film spa creata per la produzione del Pietro Micca…

Un giovane animoso attore del nostro teatro di prosa, Luigi Mottura, si è fatto produttore; da buon piemontese si è subito vagheggiato di alcuni dei soggetti che la sua terra gli poteva suggerire; e la scelta non poteva non cadere sul più popolare: Pietro Micca

Italo Cremona, conosciuto per la sua attività nel campo delle arti figurative, ebbe modo, a partire dal 1938, di esprimere la propria creatività anche nell'ambito della produzione cinematografica. Fu quello infatti l'anno in cui il pittore torinese venne chiamato a Roma per contribuire alla realizzazione del "Pietro Micca" di Aldo Vergano: il produttore Luigi Mottura aveva infatti pensato che il suo essere conoscitore di armi antiche sarebbe stato di grande utilità per una puntuale ricostruzione dell'assedio di Torino avvenuto nel 1706.

Per quanto piemontesi tutt’e due non vogliamo far confronti tra Pietro Micca e Luigi Mottura

Può sorprendere, invece, e non abbiamo trovato al momento una spiegazione definitiva ed esauriente, che un progetto di tanto respiro e di gravoso impegno produttivo sia nella mani di Luigi Mottura, che ancora pochi mesi prima…

Luigi Mottura, capitato qui poco prima della guerra con Elsa Merlini, fu un elemento molto importante perché diede anche un nuovo impulso al teatro argentino come attore, direttore ed impresario. Coadiuvato da notissime figure della...

El realizador fue Luis (o Luigi) Mottura, actor y director teatral italiano, radicado desde 1938 en la Argentina. Hizo mucho cine pero desgraciadamente nunca se le ocurrió pensar que el cine no es el teatro.

Filumena Marturano, la celebre opera teatrale di Eduardo De Filippo, rappresentata per la prima volta a Napoli nel 1946, debuttò sul grande schermo grazie ad un film argentino del 1949, interpretato dalla grande attrice e cantante argentina Tita Merello (1904-2002) e diretto da Luis Mottura. La prima del film si tenne a Buenos Aires nel gennaio del 1950. In Italia, la prima versione cinematografica della commedia di De Filippo venne realizzata solo l’anno seguente, sarebbe a dire nel 1951, e fu diretta dallo stesso autore e interpretata da sua sorella Titina.

En la direction de la cinta, Luigi Mottura, un buen regisseur teatral, demuestra che nada tienes aprender de sus colegas argentinos especialistas in comedias frivolas, in cuanto a vulgaridad de … cursileria en detalles, y pretendido lufo…

Luigi Mottura: un italiano fra i teatranti più autorevoli del teatro argentino:
1955. Dopo sedici anni di assenza è ritornato in Italia, per una breve vacanza, Luigi Mottura, che fu nostro compagno d'arte con Dina Galli subito dopo la prima guerra. Percorse poi rapidamente la sua carriera di attore e fu con Betrone prima e Ruggeri poi, per trovarsi - infine - a far parte della Compagnia Merlini-Cialente quando questa emigrò temporaneamente per una tournée in Argentina. Attratto dalla passione teatrale di alcuni professionisti di Buenos Aires, decise di non seguire la Compagnia quando questa ritornò in Italia. Ed incominciò così, per Mottura, una vita nuova: attore, regista, impresario, ebbe modo di mettere in evidenza, di volta in volta, le sue molteplici qualità, guadagnandosi con la stima ed il consenso sempre più fervido ed ammirato, una posizione di primo piano. Oggi è uno dei teatranti più autorevoli di Buenos Aires, ed anche il più vicino spiritualmente a tutto ciò che in terra straniera può valorizzare la nostra scena di prosa.

Llegó a Buenos Aires como galán del elenco de Ruggero Ruggeri en 1930 y a partir de 1939 se radicó en el país y comenzó una actividad continuada en el teatro dirigiendo un amplio repertorio contemporáneo así como a los artistas más consagrados: a la Compañía Argentina de Comedias del Odeón en Liolá; a Mecha Ortiz en Compañeros de colegio y Romance; a Catalina Bárcena en Cero en amor; a Esteban Serrador en Sexto piso; a Pepe Arias en Rodríguez Supernumerario, Bourrechón y Un golpe de viento. Sabía descubrir nuevos valores y así lo hizo con Enrique Fava, Susana Mara, Fernando Siro, Juan Carlos Galván, Juan Carlos Palma, Juan José Edelman y Carlos Carella.
Tuvo a su cargo el montaje de espectáculos traídos por la compañía italiana Le maschere, dirigió a la compañía italiana Dramma e Comedia en el siglo del Teatro Astral en 1953, a la Compañía Mecha Ortiz-Santiago Gómez Cou en 1957, a la compañía de Arturo Garcia Buhr en 1958 y a la compañía Ángel Magaña en 1959. Entre 1956 y 1958 montó espectáculos de gran importancia como Horas desesperadas y Proceso a Jesús, La mentirosa, con comentarios musicales de Donato Tramontano y escenografía de Mario Vanarelli; Vigilia de armas, Ardele y Réquiem para una mujer.
Sus tres trabajos más importantes además de Proceso a Jesús fueron Filomena Marturano, Quien le tème a Virginia Woolf y Rinoceronte en el Teatro General San Martín en 1963. El mismo año dirigió en Chubut a la compañía María Rosa Gallo-Enrique Fava con obras de autores latinoamericanos.
En cine dirigió varias películas especialmente con Mecha Ortiz, algunas estimables como La dama del collar, Bendita seas y Filomena Marturano.
Con María Luz Regás, autora y traductora constituyeron el binomio promotor de más fecunda acción de las últimas décadas al convertir la sala del Teatro Regina en uno de los centros escénicos más interesantes de la ciudad.
En 1920, en Italia, antes de emigrar a Argentina, Mottura tenía una hija de la gran actriz italiana Paola Pezzaglia.

(Da Wikipedia in lingua spagnola: 
http://es.wikipedia.org/wiki/Luis_Mottura)

Voce italiana di Wikipedia:

Fino alla sua morte (1972) Luigi/Luis Mottura diresse con successo nei principali teatri d’Argentina molte pièce del teatro contemporaneo.































Luigi "Luis" Mottura convisse in Argentina con la scrittrice e sceneggiatrice Maria Luz Regas (Madrid, 1914 – Buenos Aires, 1984), che collaborò con lui alla direzione di teatri, compagnie, e alla realizzazione di pièce teatrali e film. Loro allievo negli Anni ’60 fu Lino Patalano (Gaeta, 1946 - Buenos Aires, 2022), altro italiano, poi Direttore Generale del Teatro Maipo di Buenos Aires, dove nel 2005 ha intitolato due prestigiosi spazi ai suoi due maestri.

Maria Luz Regas

Lino Patalano


Espacio Luis Mottura al Teatro Maipo di Buenos Aires





Antonio Greco girò mai un film?




Non si avevano notizie di film interpretati da Antonio Greco. Ma nel suo necrologio uscito sul Maggese Cinematografico n. 16 del 1913 si legge:

GRAMAGLIE

A soli 29 anni spegnevasi dopo lunghi mesi di malattia il giovane e promettente attore Antonio Greco. Aveva fatto parte in unione alla moglie Paolina Pezzaglia di buone compagnie, ed aveva anche lavorato in case cinematografiche. Era una simpatica tempra d’uomo e di artista.
Ai suoi funerali accorsero amici in gran numero.

Che ci faceva Antonio nelle case cinematografiche?
 Certo non puliva i pavimenti.

... E non c'è stato bisogno di indagare, è stato il caso a darci la risposta che aspettavamo da anni, ma solo nel 2021, quando, facendo ricerche su un attore che aveva lavorato con Antonio e Paolina in teatro, ci siamo imbattuti in due film del 1913 targati Aquila Films, Torino, in cui appare nel cast un certo "Signor Greco". E Antonio era l'unico attore con quel cognome a esistere su piazza e particolarmente a Torino in quel suo anno-limite. Così abbiamo ricostruito tutto: l'ultimo anno di vita di Antonio fu difficile, addirittura mortale, ma glorioso.
Il nostro caro e suscettibile Antonio, che aveva abbandonato la Compagnia in cui lavorava nei teatri argentini per non dover sottostare ai capricci del capocomico che aveva ingaggiato un altro attore con le sue stesse caratteristiche, dopo una lunga traversata oceanica arriva nella sua città già minato dal male che in quello stesso anno lo ucciderà, e lì, solo allora, apprende della morte del padre, avvenuta un mese prima. Sembra la trama di un dramma a fosche tinte. Chiunque si sarebbe abbattuto, ma lui, torinese con sangue calabrese nelle vene, reagisce, torna a recitare con la moglie Paolina in teatro e, cosa che apprendiamo solo adesso, riesce persino a prendere parte ad almeno due film.
Diciamo almeno, perché in quel fatidico anno 1913 il regista Roberto Roberti, al secolo Vincenzo Leone, padre del celebrato Sergio, diresse ben 11 film (per lo più short), e tutti con gli stessi attori, di nove titoli dei quali però ci sono giunte notizie meno estese sul cast. Una specie di catena di montaggio cinematografica. In due di essi appare questo ben identificabile "Signor Greco" (del resto anche a Paolina capitò di essere accreditata come "Signora Pezzaglia" in un film), ma non escludiamo che Antonio possa essere presente in altre di quelle 11 pellicole, malattia permettendo.
E c'è di più: uno dei due titoli accertati è persino passato alla storia del cinema per essere il proto-Spaghetti Western, il primo western italiano, girato  - e questo è il massimo - proprio dal padre di Sergio Leone!
"La vampira indiana" è nei manuali di cinema di tutto il mondo, e Antonio c'è.
Così ci siamo tolti un peso che gravava sulla nostra curiosità da molti anni, ma senza mollare la presa: indagheremo ancora per coronare la biografia di un giovane uomo che fino all'ultimo suo respiro fu quello che aveva sempre voluto essere: un attore.

FILMOGRAFIA DI ANTONIO GRECO

LA TORRE DELL'ESPIAZIONE
1913
Aquila Films
Torino

Regia: Roberto Roberti (Vincenzo Leone)

Cast (in ordine alfabetico):
Antonietta Calderari, Federico Elvezi, ANTONIO GRECO ("Signor Greco"), Giovanni Pezzinga, Roberto Roberti, Angiolina Solari, Bice Waleran.

Lunghezza mt. 1219/1300 (in quattro parti) 
Visto Censura n. 1443 dell'1/12/1913
Disponibilità della copia: agosto 1913




Il film esce nel 1914 negli Stati Uniti col titolo "Tower of terror", in Brasile ("A Torre de Expiaçao"), in Francia ("La tour de l'expiation"), in Spagna ("La torre de la expiation").


LA VAMPIRA INDIANA
1913
Aquila Films
Torino

Regia: Roberto Roberti (Vincenzo Leone)

Cast (in ordine alfabetico):
Antonietta Calderari, Federico Elvezi, ANTONIO GRECO ("Signor Greco"), Giovanni Pezzinga, Roberto Roberti, Angiolina Solari, Bice Waleran.

Lunghezza mt. 1200 (in quattro parti)
Visto Censura n. 2061 del 22/12/1913
Disponibilità della copia: 24 dicembre 1913




Il film esce nel 1914 in Portogallo col titolo "Vampira", in Spagna ("La vampira india"), in Francia ("La vampire indienne"), negli Stati Uniti ("Indian vampire").

Abbiamo scovato un'utilissima
RECENSIONE DI ENTRAMBI I FILM
su La Vita Cinematografica n. 1 del 7/1/1914

"Queste due ultime films della nota Casa torinese, La vampira indiana e La torre dell'espiazione, sono entrambe da apprezzare, sia per l'esecuzione artistica che per messa in scena, accurata ed appropriata. La prima è migliore, artisticamente, dell'altra, e questa ci sembra più interessante per il pubblico, ed in qualche momento è emozionante.
Gli artisti, in tutt'e due le films, hanno concorso efficacemente all'ottima riuscita di esse, e citiamo principalmente: la Calderari, la Waleran, il Roberti, l'Elvezi, il Pezzinga, la Solari ed il povero Greco, morto in questi giorni.
La messa in scena - ripeto - è lussuosa, ed i luoghi scelti per gli esterni suggestivi e indovinati. Notai qualche pecca nella parte fotografica, ma in complesso anche questa è buona".
Il Rondone

E qui il buon Rondone ci toglie ogni dubbio, caso mai ne avessimo, sull'identità di quel "Signor Greco", scrivendo che "il povero Greco" era morto proprio in quei giorni, i giorni dell'uscita di quei due film che Antonio, morto il 7 dicembre, quasi certamente non riuscì a vedere.


Gli altri film girati da Roberto Roberti nel 1913 e in alcuni dei quali potrebbe figurare anche Antonio, sono:

"Il fuoco della redenzione".
"La folgore".
"Sua maestà il sangue".
"La palla di cristallo".
"La prigione d'acciaio".
"L'ultima vittima".
"L'assassina del ponte Saint Martin".
"La iena dell'oro".
"Il suicida n. 359".
--- Per motivi di tempistica riteniamo possibile l'eventuale presenza di Antonio, della quale non abbiamo al momento prova alcuna, soltanto negli ultimi 4 titoli. 

E quel "aveva anche lavorato in case cinematografiche", al plurale, nel suo necrologio, ci fa immaginare altri ritrovamenti, per ora solo nel nostro desiderio.
La filmografia dettagliata di Paola Pezzaglia è riportata nel capitolo
n. 30 di questo Archivio.
INDIRIZZI REPERITI


** Secondo il suo atto di nascita, Paolina nasce il 13 settembre 1886 in Corso Garibaldi, 18 a Milano. Forse la prima abitazione della famiglia Pezzaglia, che in seguito viene attestata quasi di fronte, al n. 15, come da foto successive.


** Gerolamo Pezzaglia aveva il suo atelier di parrucche teatrali accanto al Teatro Fossati in Corso Garibaldi, 15 a Milano. Al secondo piano dello stesso numero civico, l'abitazione della famiglia Pezzaglia.

Milano, Corso Garibaldi. Foto degli Anni '30. Dove si legge "Vini Giolli" era l'atelier di Gerolamo Pezzaglia. Sopra, al secondo piano, l'abitazione. Subito a lato il Teatro Fossati



Milano, Corso Garibaldi. Foto degli Anni '70 del '900, niente è cambiato strutturalmente. Contrassegnato dai numeri 1/3 il piccolo mondo della famiglia Pezzaglia fino a fine '800.  1) Atelier di parrucche teatrali di Gerolamo Pezzaglia. 2) Abitazione della famiglia Pezzaglia. 3) Teatro Fossati

** Alla morte di Gerolamo Pezzaglia, avvenuta nel 1899, la moglie Adelinda svende tutta la merce e cede il negozio, continuando l'attività del marito nell'abitazione. Nell'aprile 1900 si traferisce con la figlia poco lontano, a 130 metri di distanza, in Via Pontaccio, 23, proseguendo lì il lavoro, ma immaginiamo senza troppo successo. 
Nella prima foto: 1) Indirizzo precedente. 2) Indirizzo successivo. Nelle altre due foto: immagini della via e dell'abitazione.





** Paolina nel mese di luglio del 1905, allora impegnata nella Compagnia di Gustavo Salvini, è elencata nella lista degli attori in riposo estivo dalla rivista La Scena di Prosa con indirizzo: Piazza S. Ugo, 1, interno 14 a Genova.

Oggi Piazza S. Ugo si chiama Piazza Pedro Ferreira, e il numero 1 risulta essere il portone che si vede in cima alla gradinata, come da immagine Google qui sotto. 




** La Rivista La Scena di Prosa elenca Paolina tra gli attori in riposo estivo nel mese di luglio 1906, fornendo l'indirizzo: Via dell'Ambrosiana, 2 a Milano, abitazione di sua madre. Nello stesso appartamento il 6 giugno 1908 nasce il figlio di Paolina e Antonio, Ruggero.


** Antonio Greco scrive a Paolina il 4 agosto 1907 presso la signora De Marco Monti, Villa Arrigoni, Desio (Milano).


** Antonio Greco scrive ad Adelinda Pezzaglia il 5 agosto 1907 presso la signora Monti in Via dell'Ambrosiana, 2 a Milano.


** Antonio Greco scrive a Paolina il 1° settembre 1907 al fermo posta Parma.












** Prima di sposarsi e di diventare genitori Antonio e Paolina abitavano in Piazza Vetra, 11 a Milano.












Da Piazza Vetra si vede la mole della basilica di S. Lorenzo Maggiore, dove Antonio e Paolina si


 sposano il 14 maggio 1908, dopo essersi sposati in Comune il 7 marzo dello stesso anno.
 
** Antonio Greco è ricoverato forse nel 1912 nel Sanatorio di Gerbido Torinese.


** Ada Negri scrive a Paolina il 1° agosto 1915 in Via Giovanni Battagio, 6 a Lodi.


** Su una Pagella di Ruggero Greco dell'anno scolastico 1916/1917 il bambino è dichiarato abitante presso la madre in Via Maria Vittoria, 2 a Torino.


** Sul manoscritto di "Genio malefico" Paolina scrive il proprio indirizzo: Via S. Tomaso, 12, ma manca la città, facilmente identificabile in Milano, e manca una data. Ma si può datare la sceneggiatura di Paolina intorno al 1918.


** L'indirizzo da cui parte il funerale di Paolina, nel 1925, è quello della sua ultima abitazione: Via Faenza, 12 a Firenze. Dal 2017 a sinistra del portone c'è una targa commemorativa di marmo in memoria di Paolina.


FOTOGRAFI

Siamo risaliti ai nomi e agli indirizzi di alcuni dei fotografi che hanno ritratto Paolina e le persone della sua vita grazie ai loro marchi presenti sulle stampe fotografiche dell'epoca. Dove non indicato diversamente le foto si riferiscono alla sola immagine di Paolina.

** Premiato Studio Fotografico Giorgio Sgarbi, Via Principe Amedeo, 16 - Torino. (Gerolamo e Angelo).



** Fotografia Fratelli Sala - Milano. (Gerolamo e Paolina).

** Fotografia Luigi Menozzi, Corso Garibaldi, 27 - Milano. (Varie Paolina e una Adelinda).



** Fotografia E. Rataggi, Via Monforte, 19 - Milano. (Una Paolina e due con altra attrice: Lyda Borelli).



** Stabilimento Fotografico e di Pittura Napoli, Corso Garibaldi, 2, piano terreno - Milano.



** Maestro Bertocchi, Dilettante - Bologna. (Paolina con altra attrice non identificata).

** Fotografia Bolognese, Via Venezia, 5 - Bologna.



** Nello Sgobbi, Corso Vittorio Emanuele, 16 e Via S. Andrea, 9 - Verona.




** Davide Carbonetto, Via Gioberti, 3 - Sanremo.


** Elio Piccioni, Piazza S. Michele - Alassio - Albenga.



** Premiata Fotografia R. Goiorani - Bagni di Montecatini. (Antonio e Paolina con Adelinda e forse i familiari di Antonio).

** Studio Fotografico C.tto Gritta - Caltagirone. (Ruggero).

** Alberto Schaeffer, Via Giulio, 14 - Torino. (Anna).

** Stabilimento Fotografico Cav. Achille Cattani, Via Martelli, 4, piano terreno - Firenze.



** C. Coppini, Via S. Gallo, 13 - Firenze. (Paolina e Anna più donna non identificata).



Della maggior parte delle foto in Archivio non sono noti gli esecutori.
 TRA I DISCENDENTI
(Si veda il capitolo n. 34 di questo Archivio).

Non troppi artisti tra i discendenti di Antonio e Paolina.

Ruggero, il loro unico figlio, buttato sul palcoscenico quasi per forza e sicuramente per necessità, si meritò persino un incoraggiante quanto poco profetico articolo il 10 aprile 1915 per una sua particina
ne "Il malefico anello" al Teatro Eden di Chiavari:


Applauditissimo il minuscolo Ruggero che, bambino di pochi anni, fin d'ora ci appare, in un futuro non lontano, degno scolaro della madre sua
Paolina Pezzaglia-Greco.




Ruggero seguì la madre sui palcoscenici fino all'ultimo,
ma poi, senza di lei, non trovò la voglia e l'ispirazione per continuare.

Sia Pamela che Vanessa Greco, bisnipoti di Antonio e Paolina, hanno seguito dei corsi di teatro e dato alcune rappresentazioni che però non hanno avuto seguito.

Nel 1997 Vanessa Greco ha avuto la sporadica ma significativa occasione di interpretare un film prodotto dalla Coop di Prato, per la regia di Gabriele Cecconi, intitolato "Domani è un altro giorno", e ispirato alla storia vera di Cesarina, una donna che aveva lottato per la propria condizione e il proprio lavoro.



Realizzato in bianco e nero, il film vede Vanessa nella parte della protagonista.
Fu proiettato una sola volta in pubblico, al teatro Metastasio di Prato, poi diffuso in videocassetta attraverso il circuito Coop.

L'unico dei discendenti che possa definirsi "artista", perché conduttore radiotelevisivo, attore, compositore di canzoni e scrittore, è colui che ha creato questo Archivio 
(ma non certo per sé).
Io, 
Gianni Greco
conosciuto anche come “G”.






Per continuare la lettura clicca il link qui sotto
http://pezzagliagreco.blogspot.com/2011/12/27-appendice-2-quel-bel-tipo-di.html